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Il modello di lavoro ibrido tra vantaggi e svantaggi

In che modo le organizzazioni possono scegliere la flessibilità senza rinunciare a produttività e cultura


La pandemia causata dal COVID-19 ha trasformato per sempre il nostro modo di lavorare. Se da un lato la diffusione del lavoro a distanza ha offerto ai dipendenti la flessibilità di cui avevano bisogno, dall'altro ha posto una serie di problematiche, tra cui l'isolamento, il burnout e una comunicazione frammentaria in ambito lavorativo.


Con l’attenuarsi della pandemia, abbiamo assistito a un continuarsi di licenziamenti su vasta scala; fenomeno conosciuto come The Great Resignation. Disinteressati e insoddisfatti delle loro attuali occupazioni, numerosi dipendenti da molteplici settori hanno iniziato a cercare nuove opportunità, facendo pressione sui datori di lavoro affinché modificassero i modelli di lavoro esistenti e li adattassero alle proprie esigenze.


Una fra le ragioni, questa, per cui molte organizzazioni stanno optando per un modello di lavoro ibrido, che combina il lavoro a distanza con quello in presenza. Il lavoro ibrido permette ai dipendenti di bilanciare il contatto con i colleghi e l’organizzazione, con la flessibilità di scelta rispetto al luogo da cui lavorare e, in alcuni casi, gli orari di lavoro.


Noi stessi in Learnlight abbiamo sperimentato in prima persona sia i benefici che le problematiche del modello di lavoro ibrido. Avendo già avviato un percorso attraverso questa nuova normalità, vorremmo condividere i pro e i contro del lavoro ibrido che abbiamo sin qui individuato.


I vantaggi del lavoro ibrido

Il lavoro ibrido offre alcuni evidenti vantaggi alle organizzazioni. Ecco alcuni dei più importanti:

Il lavoro ibrido aumenta la produttività: una recente ricerca ha rivelato che il lavoro ibrido inizia a essere equiparato allo stipendio come fattore chiave nella ricerca del lavoro. Per di più, i dipendenti con orari flessibili registrano incrementi del 29% in produttività e del 53% in capacità di concentrazione, rispetto a chi non ha la possibilità di ripianificare i propri turni di lavoro.


Accresce la capacità di attrarre e trattenere i talenti: la flessibilità è un tema sempre più centrale per i lavoratori. Oltre un quarto dei dipendenti intervistati considera la flessibilità più importante della retribuzione. Offrendo opzioni di lavoro ibride, le organizzazioni possono attrarre un numero maggiore di nuovi talenti e fidelizzare i dipendenti già in servizio. Inoltre, consentendo di lavorare da casa, le organizzazioni possono estendere il campo di ricerca del personale a livello nazionale o addirittura internazionale.


Può migliorare la cultura aziendale: se i dipendenti sono soddisfatti, è più probabile che si mostrino contenti del proprio lavoro, con il risultato di innalzare i livelli di produttività e motivazione. Inoltre, se le loro esigenze vengono rispettate, sono più propensi a raccomandare l'azienda come luogo di lavoro. Secondo Future Forum, il 52% di chi lavora da remoto o in modalità ibrida ha dichiarato che la cultura aziendale è migliorata negli ultimi due anni, rispetto a chi lavora esclusivamente in presenza.

Gli ambienti di lavoro ibridi organizzati con cura incoraggiano i dipendenti a lavorare al massimo delle loro capacità, offrendo loro la flessibilità necessaria per farlo. In una cultura del lavoro flessibile e positiva, i dipendenti possono trovare l’equilibrio perfetto tra creatività e collaborazione. In tal modo, non solo hanno la possibilità di impegnarsi a fondo nel proprio lavoro, ma dispongono anche di ampi margini per collaborare con i colleghi sia virtualmente che in presenza.


Le criticità del lavoro ibrido

Supportare i dipendenti al di fuori dell'ufficio non è una sfida da poco. Lavorando esclusivamente da remoto, i dirigenti ritengono che i loro dipendenti siano penalizzati in vari modi, tra cui:

La dipendenza dagli altri

  • Contatto limitato con la leadership dell’azienda

  • Disconnessione dalla cultura aziendale

  • Minori probabilità di essere presi in considerazione per una promozione

  • Difficoltà nel promuovere la diversità, l'equità, l'inclusione e l'appartenenza (DEIA) sul luogo di lavoro.

Inoltre, chi lavora a distanza può sentirsi isolato dal proprio team e avere difficoltà a comunicare con i colleghi.


Comunicare attraverso le piattaforme digitali

In un modello ibrido, la tecnologia svolge un ruolo cruciale, in quanto garantisce la flessibilità dei dipendenti e mette in contatto le persone e i reparti. Assicurare un'esperienza positiva ai dipendenti è una priorità assoluta e la tecnologia può influire notevolmente su questo aspetto, facilitando la comunicazione, la collaborazione e la condivisione.


Per alcuni, tuttavia, acquisire la capacità di utilizzare con dimestichezza gli strumenti di comunicazione digitale può essere piuttosto difficoltoso. Le attività interpersonali, come promuovere attività di team building, offrire presentazioni e dare feedback, possono risultare difficili quando gestite virtualmente. Di conseguenza, le organizzazioni dovrebbero dare priorità all'apprendimento e allo sviluppo, per garantire che i dipendenti siano in grado di affrontare queste sfide agevolmente.


Collaborare con i team da remoto

Il lavoro da remoto ha offerto alle organizzazioni la possibilità di assumere talenti in qualsiasi parte del mondo. Ma questa può rivelarsi un'arma a doppio taglio. Gestire una forza lavoro eterogenea con esigenze e preferenze culturali diverse, compresi gli orari di lavoro, gli stili di comunicazione e le aspettative nei confronti del management, è a dir poco impegnativo. Inoltre, se i manager possono avere esperienza nella comunicazione interculturale, i singoli dipendenti potrebbero imbattersi in queste differenze per la prima volta.


La comunicazione digitale può risultare già di per sé impegnativa. Oltre a ciò, i dipendenti devono anche tener presente che le loro competenze interpersonali potrebbero non essere del tutto allineate con quelle di altre culture.


Per garantire il successo in un ambiente di lavoro ibrido, le organizzazioni dovrebbero concentrarsi non solo sull'attivazione e la promozione del lavoro virtuale, ma anche sull'acquisizione da parte dei dipendenti delle competenze interpersonali e interculturali necessarie per operare all’interno di questi contesti.


Come possiamo far funzionare il modello ibrido?

Ci siamo posti questa domanda nel corso del nostro viaggio attraverso il modello ibrido e siamo giunti a individuare i tre punti chiave da cui occorre partire per poter elaborare le best practise del proprio modello di lavoro ibrido.


Coinvolgimento e benessere

I dipendenti che mostrano un elevato livello di coinvolgimento e benessere hanno il 27% di probabilità in più di offrire prestazioni eccellenti. Inoltre, hanno il 59% di probabilità in meno di cercare lavoro in un'altra organizzazione. I manager devono continuare ad ascoltare e a rispondere alle esigenze di chi lavora in modalità ibrida e da remoto.


Imparzialità e inclusione

Può accadere che i dipendenti che lavorano in modalità ibrida e da remoto si sentano isolati o esclusi dalle discussioni importanti, con il risultato di provocare in loro un senso di distacco e di insoddisfazione. Questo aspetto è particolarmente rilevante nelle organizzazioni con team internazionali, dove il rischio di generare incomprensioni dal punto di vista culturale e causare frustrazione è più elevato.


Per affrontare questi problemi, oltre a privilegiare un modello di condivisione delle informazioni, i manager dovrebbero disporre delle conoscenze necessarie a lavorare con culture diverse e stabilire un sistema per comunicare efficacemente con tutti i membri del loro team. Adottando queste misure, i manager possono prevenire il senso di isolamento e assicurare che tutti i membri del team siano in grado di partecipare attivamente e dare il loro pieno contributo.


Fiducia e produttività

E’ soprattutto negli ambienti di lavoro ibridi che viene messo sul tavolo il tema della fiducia, tra manager e collaboratori, dal momento che il fattore “remoto” rende più difficile il monitoraggio. Ed è qui che entra in gioco lo sviluppo delle competenze manageriali. La leadership deve promuovere ed enfatizzare le metriche e i comportamenti improntati alla produttività, ossia al raggiungimento di obiettivi, piuttosto che l'apparente operosità (tracciamento dell’orario svolto, per esempio). Solo dando priorità alle strategie improntate su KPI e performance, i manager possono supportare e valutare con maggiore cura le prestazioni dei collaboratori che lavorano in modalità ibrida e da remoto.


Considerazioni finali

Sebbene sia lungi dall'essere perfetto, il lavoro ibrido rappresenta una strategia chiave per migliorare la soddisfazione dei dipendenti e i risultati aziendali.


Il lavoro ibrido favorisce la produttività e la capacità di attrarre e trattenere i talenti. Si dice che cambi la cultura aziendale in meglio. Tuttavia, non mancano le criticità, come ad esempio le barriere alla comunicazione e lo scollamento dalla cultura aziendale. Per aggirare questi potenziali ostacoli, le organizzazioni dovrebbero concentrarsi sullo sviluppo delle competenze manageriali e dare priorità all'apprendimento e allo sviluppo delle competenze comunicative e interculturali.


Learnlight assiste le organizzazioni nella promozione di queste competenze specifiche, con l’obiettivo di creare una forza lavoro ibrida più forte e agile. Aiutiamo i lavoratori di tutto il mondo a sviluppare le capacità comunicative interculturali necessarie per performare efficacemente nel proprio ambito lavorativo, qualsiasi (e ovunque) sia il loro luogo di lavoro. Contattaci per scoprire cosa possiamo fare per il tuo team.

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