Soluzioni “sartoriali” e in linea con le esigenze della nuova generazione di candidati per vincere la sfida del talento
Rapida. Stimolante. Coinvolgente. Esprimersi in termini di innovazione applicata al mondo del recruiting, oggi, significa ingaggiare essenzialmente questi tre aspetti dell’esperienza. E sullo sfondo, un solo obiettivo: essere più trasparenti possibile. Una sfida complessa, alla quale Monster ha scelto di rispondere colpo su colpo, congegnando soluzioni composte dalle stesse fibre di questi elementi. Perché ormai, tanto se ne ha coscienza negli ambienti HR, è superfluo perfino il rimando alle caratteristiche della Generazione Z, alle sue peculiarità, ai suoi bisogni più schietti. Per entrare - e da subito - in relazione con una tra le più camaleontiche generazioni mai viste sul mercato del lavoro, alle aziende non resta che superare la cortina fumosa del “perfetto a tutti i costi” e mostrarsi ai candidati per quel che sono realmente. Raccontando ciascuna la versione migliore della propria storia d’impresa. Ma come fare? La prima risposta è storytelling. Volendo tornare ai tre elementi alla base del processo innovativo introdotto da Monster, la Soluzione Storytelling è quella che abbraccia maggiormente la sfera del coinvolgimento. Potendo semplificare ancora, diremmo che è lo strumento a più alta componente emotiva mai messo nelle mani di ogni recruiter a caccia di talento. Lanciata ufficialmente lo scorso novembre e oggi già a disposizione dei dipartimenti HR di piccole e grandi Aziende italiane (Erre Technology, Lyreco, Whirlpool, Marzotto, CGT), questa soluzione è pensata per rispondere più di ogni altra a quel bisogno di trasparenza che la nuova classe di occupati si porta dentro come un gene. E per offrire un’immagine dell’azienda il più fedele possibile, questa Soluzione Storytelling fa affidamento su un metodo consolidato, sebbene poco familiare con la sfera dell’Employer Branding: il modello giornalistico. Mediante la realizzazione di un vero e proprio reportage “dal fronte” aziendale, un giornalista professionista e una troupe composta da un cameraman e un tecnico del suono, confezionano quella che potremmo definire una cronaca “sartoriale” della realtà d’impresa. Composto da un testo e un video-racconto dell’azienda, questo prodotto editoriale, poi, attraverso la messa in valore dei reali benefici offerti, proietta sul candidato le opportunità di carriera custodite in ciascuna promessa aziendale. Per soddisfare l’esigenza di un’esperienza di recruiting totalmente inclusiva e altamente stimolante per azienda e candidati, Monster ha poi sperimentato con successo negli ultimi mesi i benefici dell’Hackathon. Una soluzione articolata e appagante, a metà strada tra il Recruiting purissimo e l’Employer Branding di qualità, che tra i molti vantaggi all’attivo ha inoltre quello di consegnare all’azienda un patrimonio di talento ed esperienza vasto e prezioso. Pensando, infine, alla rapidità che connota oggi il mondo del recruiting, viene in mente una sola parola: mobile. Una chiamata alla quale Monster ha risposto come sa: con una nuova, innovativa applicazione. Uno strumento desti- nato in poco tempo a riscrivere tutte le statistiche degli annunci di lavoro da mobile. Qualcosa che detto in questi termini può sembrare uno spot, ma che invece è esattamente quello che ha fatto questa nuova App Monster in tutti i paesi in cui è stata lanciata: aumento delle job views; aumento del tempo medio di visualizzazione per annuncio; aumento di candidature corredate da CV; aumento delle candidature per i profili amministrativi, commerciali, finanziari, manageriali e per i ruoli IT. Sviluppata da Jobr, la divisione mobile di Monster, questa applicazione, da pochi giorni sul mercato italiano, ricalca le funzionalità delle più celebri applicazioni di dating e semplifica la candidatura a un annuncio di lavoro da mobile riducendola un semplice swipe. Ovvero lo scorrimento di un dito sullo schermo. Avvicinando in questo modo, come mai prima d’ora, aziende e candidati.
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